sabato 22 gennaio 2011

Più le cose cambiano, più restano le stesse

Questo post non vi sarà nuov. É tutta l'ironia demenziale che vi beccate da me per oggi, se ne volete altra accendete la televisione; oggi, per così dire, faccio sul serio.

Più le cose cambiano, più restano le stesse: una delle mie frasi preferite, perchè esprime lucidamente quel senso di “già visto” che avvertiamo ogniqualvolta leggiamo o sentiamo qualcosa di esasperatamente noto.
Il fumo uccide. Il riscaldamento globale è un problema serio. L'equilibrio sostenibile del pianeta è ignorato dal nostro attuale sistema economico. In Africa si muore di fame e di malattie che avremmo modo di combattere, se solo volessimo. Molti dei vestiti che indossiamo sono prodotti con lo sfruttamento del lavoro minorile. McDonald's serve cibo di merda, il petrolio sta finendo, in Italia la libertà di espressione è poca, la mafia controlla il Paese, la coscienza civile è addormentata.
Berlusconi è un criminale piduista senza scrupoli né interesse verso la sorte dello Stato di cui è a capo, ha legami profondi con la criminalità organizzata, sfrutta la prostituzione anche minorile ed esercita un controllo mediatico di tale qualità e dimensione che la gente lo acclama.

Ogni volta che qualcuno pensa di parlarne con originalità e con la pretesa di rappresentare una voce nuova, crolla sotto il peso di stanchezza ed ovvietà. Sappiamo benissimo che il fumo uccide, ora stai zitto e passaci una sigaretta.
Invece di procedere con una lettura di cui si avverte già il senso, si distoglie lo sguardo prima di giungere alle ultime righe: le solite, inevitabili, considerazioni amare che quasi tutti sono capaci di fare, e proprio tutti sono stanchi di ascoltare.
Mostrare un polmone marcio, nero e bucherellato ad un fumatore nel tentativo di convincerlo a smettere non serve a niente. Quindi non intendo mostrare niente a nessuno: è tutto intorno a noi, sta succedendo in questo momento. Incubi degni della fantasia di George Orwell passeggiano per le strade, mentre i maiali della sua Fattoria grufolano nelle auto blu.
Dì la verità, anche se la tua voce trema”: perciò ecco la mia, tremolante verità.
Questo popolo è ora più stupido, solo per il fatto di aver ascoltato la voce di Silvio Berlusconi. Vent'anni di televisioni e culi incollati ai salotti ci hanno cambiato la testa più di quanto il regime fascista sia mai stato capace di fare. Per chi non si è ancora pentito della sua scelta politica, morale e culturale: credo che oggi sia un buon momento per alzarsi, riflettere ed anticipare con la fantasia lo sguardo di vergogna che sarà loro rivolto dai propri nipoti se continueranno in questa via.
Siamo, in quanto insieme di appartenenti alla stessa nazione, la somma di coloro che ci hanno preceduto: preferiamo che un anziano, squallido omiciattolo metta in scena la nostra rovina, piuttosto che agire per rovesciare i privilegi che gli abbiamo stupidamente concesso. Sembra che manchi sempre un'alternativa, ma siamo tutti qui a non fare nulla se non lamentarci che nulla è stato fatto. Discutiamo solennemente di crisi, scandali e barzellette viventi, senza accorgersi che siamo noi lo scherzo: per ogni lacrima nella vita reale, c'è una risata finta in televisione.
In Italia la gente è felice; con un pugnale conficcato nel petto, è felice.
E se si avverte la prossimità di un cambiamento, se anche il regime dovesse accusare i primi colpi, non c'è da preoccuparsi: più le cose cambiano, più restano le stesse.


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